Pino Pisicchio ha scritto una sessantina di libri, tra monografie scientifiche e saggistica politica. Tra le altre opere:
° I dilettanti. Splendori e miserie della nuova classe politica,2015,Guerini e Associati. Premio di saggistica "Guglielmo Negri-Montrecitorio"
- Pluralismo e personalismo nella Costituzione italiana. Il contributo di Aldo Moro, 2012, Cacucci
- Alle origini dell'antipolitica."Sentiment" antipolitico, democrazia e Costituzione, 2012, Levante
- Il polo che non c'è, 2011, Edizioni di Formiche
- Le fondazioni politiche in Italia, 2011, Cacucci
- Aspetti dell'autodichia parlamentare. Le incompatibilità e le ineleggibilità, 2010, Cacucci
- L'Italia dei valori. Il post partito, 2008, Rubbettino
- Le regole per eleggere. Formule, leggi, sistemi ed altri arcani elettorali svelati a chi non parla politichese, 2008, Levante
- La brutt'èpoque, 2009, Levante
- Tra declino e cambiamento. Aspetti del partito politico italiano, 2008, Cacucci
- I prescelti. Rappresentanza e carriere parlamentari nella seconda Repubblica, 2005, Koinè Nuove Edizioni
- Mescolare le carte. Sinistra, destra, centro all'alba della terza Repubblica, 2005, Levante
- Le regole del gioco. Le leggi elettorali dalla Costituente al 1953, 2004, Cacucci
- Utopie leggere. Sei modi di ripensare Bari, Levante, 2003
- La mela dolce. Il diritto costituzionale alla felicità, 2002, Levante
- La sera andavamo ai Santi Apostoli. Diario di una trattativa all'ombra dell'Ulivo, 2001, Levante
- Il voto acerbo, 2001, Levante
- Partiti di carta. Raccolta degli statuti dei partiti italiani, 2000, Levante
- I bianchi. Storia arbitraria dei cattolici italiani in tre ore e mezzo, 2000, Levante
- L'errore del Mattarellum, 1996, Levante
- Un centro di gravità permanente, 1995, Levante
- Mass Media e democrazia. Regole vigenti e assenti nel sistema delle comunicazioni di massa italiano, 1994, Levante
Inoltre sono presenti in libreria sei raccolte di poesia (l'ultima è "Ecloga civile" del 2011, edita da Levante) e un romanzo "giallo" ("Onorevoli omicidi", 2005, Koinè), che ha come scena del crimine Montecitorio. Stranamente.